Una richiesta semplice, una battaglia necessaria: applicare la legge.
Quota Equa è la campagna nazionale promossa da RisoRSA per chiedere che venga rispettato un principio basilare: le RSA devono ricevere una quota sociosanitaria che rifletta il costo reale delle prestazioni che erogano, come previsto dalla normativa statale.
Le leggi parlano chiaro:
- la componente sociosanitaria non è una concessione, ma un diritto;
- il suo finanziamento deve basarsi su costi standard definiti in base a criteri di efficienza, appropriatezza e qualità.
Eppure, da anni, in molte Regioni – Lombardia in primis – la quota corrisposta alle RSA è ampiamente al di sotto di quanto stabilito secondo la normativa nazionale.
Questo squilibrio costringe le strutture ad operare in perdita, mette a rischio la qualità dell’assistenza e scarica impropriamente i costi sulle famiglie.
Cosa chiediamo con “Quota Equa”.
- che ogni regione calcoli la quota sociosanitaria secondo i criteri stabiliti dal D.Lgs. 502/1992 e dai DPCM LEA;
- che si utilizzi un metodo trasparente, fondato su dati aggiornati, come quelli già raccolti dalle stesse amministrazioni;
- che venga riconosciuto il valore complessivo dell’assistenza fornita nelle RSA, senza riduzioni o interpretazioni arbitrarie.
Perché è una battaglia di giustizia.
Quota Equa è una questione di equità pubblica, non è una rivendicazione corporativa.
- significa garantire il diritto all’assistenza delle persone non autosufficienti;
- significa tutelare il lavoro degli operatori sociosanitari;
- significa costruire un sistema sostenibile, in cui le RSA non siano lasciate sole.
Cosa puoi fare tu.
- Se sei una RSA: aderisci alla campagna, accedi al toolkit operativo e partecipa alle azioni verso le istituzioni e di tutela legale.
- Se sei un cittadino: firma la petizione, condividi la campagna, aiuta a far conoscere cosa sta accadendo.
Quota Equa è un diritto.
Farla rispettare è una responsabilità di ciascuno.

